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Notizie Sabiagroup – 30.09.2024

30 Settembre 2024

Sappiamo per certo di persone che aspettano la nostra newsletter di cambio stagione per convincersi a procedere col cambio d’armadio e passare agli abiti pesanti. Questa è Notizie Sabiagroup, benvenute e benvenuti.

Care Assicurate e cari Assicurati,

settembre volge al termine, l’estate l’ha già fatto da un pezzo, gli effetti benefici delle vacanze sull’umore avrebbero dovuto portarci fino al 2025 e invece abbiamo subito ricominciato a imprecare al semaforo, ma in compenso con la ripresa delle scuole abbiamo già potuto programmare tutti i ponti fino alla prossima Festa della Repubblica.

Quel che mi colpisce sempre di settembre è che ciascuno di noi lo prende dannatamente sul serio. Questo è per tantissimi di noi il tempo della pianificazione, il momento in cui far svoltare le nostre vite, in cui sistemare quelle carte che macerano sul mobiletto della cucina da anni. Questo vale anche per i vostri rischi: dovremmo esser noi a sollecitarvi, ma spesso siete voi che ci anticipate chiedendo appuntamenti al vostro Consulente, per affrontare le più disparate situazioni per molto tempo rimaste in balia degli eventi.

Dunque con l’occasione torno a fare il mio mestiere di commerciale, e invito tutti quanti coloro che ancora non hanno fatto il primo passo: l’autunno – prima che arrivi il freddo a chiuderci in casa, prima che arrivino gli impegni di fine anno a imbruttirci – sia davvero la stagione in cui fare il punto sui rischi delle nostre famiglie e delle nostre attività, per programmare le coperture e le soluzioni che ci possano proteggere di qui a tanti anni. Fino al prossimo giro in cui ci ritroveremo a dover sistemare di nuovo il mobiletto della cucina.

Affrontiamo subito l’elefante nella stanza. Il rischio infortuni. Croce e delizia degli Assicuratori (e degli Assicurati). Argomento eccitante per i Professionisti amanti dello studio delle normative e delle polizze, ostico se non geroglifico per gli Intermediari meno esperti, sicuramente geroglifico e generalmente da nascondere sotto al tappeto per tanti di voi furbacchioni che non si capisce quante mogli e quanti mariti abbiate contemporaneamente per doverne parlare a casa così tante volte prima di decidere.

Allora parliamoci chiaro e tondo. L’INAIL non è la soluzione. Protegge i dipendenti solo e soltanto se l’infortunio avviene durante il lavoro, con 4 caramelle. Le caramelle diventan 2, stando larghi, quando si parla della famosa copertura per casalinghe e casalinghi. Non protegge in alcun modo le Partite IVA. I casi più gravi, decesso e invalidità permanente, sono lontanissimi dall’esser compensati adeguatamente dalle attuali tabelle. Dipendenti o meno, affidarsi al solo INAIL equivale a scommettere le proprie vite al casinò.

Tutti i nostri Consulenti hanno ciò che fa al caso vostro. Polizze? Anche, un attimo. Prima di tutto, R.M.P. che significa Risk Management Persone ed è il nostro software di calcolo delle prestazioni pubbliche spettanti ad ogni profilo professionale e familiare in caso di infortunio. Ci si trova, Cliente & Consulente, in presenza o in video-call, si sistema la privacy, si infilano i dati personali nel programma, si scarica il Report Individuale e si prendono i sali per rinvenire. E a quel punto sì, si può iniziare a personalizzare la propria Polizza Infortuni.

Altro fronte delicato e spesso ignorato. Vi abbiamo parlato molte volte dell’importanza di assicurare un capitale fisso, prestabilito e subito sostanzioso da liquidare agli eredi in caso di decesso dell’Assicurato. Approfondiamo frequentemente sia di persona, che su questi schermi. A beneficio di chi ancora non avesse inteso la differenza: non si parla di Piani di Accumulo, Piani di Risparmio o Fondi Pensione. Questi non aiutano una famiglia improvvisamente rimasta senza reddito, perché non è il cumulo di 5 o 10 o 15 anni di versamenti a poter sopperire. Serve la cosiddetta Temporanea Caso Morte, la vera e propria Assicurazione sulla Vital’Americana la chiamano ancora i Colleghi più chic.

Non vi abbiamo mai parlato però, non in questa newsletter almeno, di uno dei sacri capisaldi della consulenza assicurativa d’alto livello. Una di quelle fattispecie di sinistro che gli Intermediari Assicurativi si tramandano tra aule di formazione e buffet post-convegno, al punto che la casistica si eleva a leggenda. Fino a che non accade. E tanti Agenti Assicurativi esperti l’hanno vista accadere. Parliamo del 2284 del Codice Civile, che dispone “in caso di morte di uno dei soci, gli altri devono liquidare la quota agli eredi, a meno che preferiscano sciogliere la società ovvero continuarla con gli eredi stessi e questi vi acconsentano”. Quanti di voi si ritrovano? Nel fatto di avere un socio in ditta, intendo.

Ecco, cerchiamo di non farvi ritrovare nel patatrac successivo in questione. È buona norma infatti per le società non unipersonali dotarsi di una copertura assicurativa caso morte. Una copertura che garantisca alla società stessa un capitale prestabilito con cui far fronte all’eventuale scomparsa di un socio e quindi alla conseguente costrizione di liquidare la quota agli eredi. Un costo irrilevante – e scaricabile – per le economie della società, e una protezione simultanea per le famiglie dei titolari e per la continuità aziendale senza minare cassa e immobilizzazioni (quando presenti). Parliamone!

È terminata non solo l’estate, bensì pure la pantagruelica stagione dei BTP dalle cedole grondanti, con cui il mercato degli investimenti è stato inondato fino all’ingozzo. E cosa rimane di quest’abbuffata di facili rendimenti? Un’indigestione di titoli di breve termine, che hanno mitigato l’anno e mezzo d’inflazione galoppante, ma che coprono solo pochi anni (sperando che l’aumento dei prezzi non riparta il che significherebbe rimanere svalutati e bloccati fino a scadenza) per poi lasciare l’investitore a piedi sul più bello.

Il che va bene per i risparmiatori “frizzanti” che si divertono nel saltare da una giostra all’altra e che sanno cogliere all’istante le nuove opportunità. Ma per la maggior parte di noi, che nella vita preferisce francamente occuparsi d’altro, e che i propri risparmi desidera solo “sistemarli” per più tempo possibile con una soluzione equilibrata tra sicurezza e rendimento, le Polizze Investimento sono da sempre e per sempre l’ideale. Le ragioni?

  • La possibilità di garantirsi archi temporali di lunghissimo periodo, con contratti anche a 20 o 25 anni, se non a vita intera, per “dimenticarsi il problema” limitandosi a contare periodicamente i profitti.
  • La flessibilità di poter uscire dall’investimento già dopo 1 anno, e la serenità di poterlo fare a costo zero dopo soli 5 anni, e quindi con la ragionevole aspettativa di guadagnare anche nel breve.
  • La protezione delle storiche Gestioni Separate delle Compagnie Assicurative, ricche di titoli di stato di ogni epoca, la massima espressione sul mercato di rendimento certo e costante.
  • Il meccanismo di funzionamento stesso delle Gestioni Separate, che assorbono e spalmano nel lungo termine i picchi di rendimento occasionali dei titoli “sfusi”.

In altre parole, le Gestioni Separate alla base delle Polizze Investimento non fanno che “immagazzinare” i titoli di stato volta per volta emessi, mixandoli tra loro e garantendo un rendimento stabile anche nei lunghi (e normali) periodi di magra.

Finito il banchetto, possiamo dunque tornare a programmare. Come vedete, in questo periodo dell’anno gira che ti rigira si finisce sempre su questo concetto. Buon autunno a tutte e tutti!